Ogni lago ha una storia propria, ed è molto diversa la tipologia delle problematiche sociali, giuridiche e ambientali.
Ci sono laghi in cui la pesca professionale non esiste, altri in cui la competizione tra pescatori professionisti e dilettanti è molto forte. In molti bacini lacustri le specie aliene, come il pesce siluro o il gambero americano, costituiscono un problema e d’altra parte si registra una preoccupante rarefazione delle specie autoctone: o perché occupano la stessa nicchia ecologica dei nuovi arrivati o perché sono mutate le condizioni ambientali dei laghi stessi. In molti laghi può presentarsi il problema dell’eutrofizzazione, dovuta all’inquinamento di origini antropiche. Dall’altra parte, anche acque troppo pulite possono rivelarsi un problema, perché in acque “sterili” i pesci non trovano di che cibarsi. Tra sfide e criticità, ecco i protagonisti di questo incontro “La parola ai pescatori”.
La parola ai pescatori
- Aurelio Cocchini per la Cooperativa dei pescatori del Trasimeno: nata nel 1928, all’inizio degli anni Duemila e fino al 2013 attraversa una crisi profonda. Oggi ha imboccato una strada nuova, e i suoi 25 soci – a questi si uniscono anche circa 40 dipendenti –, oltre a dedicarsi alla pesca con strumenti tradizionali quali le reti da posta e le nasse gestiscono un ristorante, un laboratorio di trasformazione, la pescheria.
- Pietro Volta e Giorgio Brovelli, per la Comunità Slow Food per il pesce delle Alpi e Prealpi Occidentali, che si occupa di unire i territori del nordovest intorno alla filiera del pesce d’acqua dolce, sostenendo la tutela degli ecosistemi lacustri e dei bacini idrografici connessi, promuovendo la divulgazione di conoscenza sugli ecosistemi e sul corretto impiego delle risorse da loro fornite, facilitando le relazioni tra pescatori, ristoratori e consumatori, valorizzando il prodotto della pesca, in particolare delle specie meno pregiate.
- Andrea Soardi, per il Presidio Slow Food della sardina essiccata tradizionale del lago d’Iseo, che valorizza tecniche tradizionali di pesca e un metodo di conservazione che è stato messo a punto nel tempo dai pescatori del lago d’Iseo per conservare a lungo le sardine che, in alcuni periodi dell’anno, erano pescate in grandi quantità.
- Marco Caffarelli, agronomo del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria
Modera: Cristina Pasquali, Condotta Slow Food Lago Maggiore e Verbano
L’appuntamento è gratuito e aperto a tutti gli interessati. Per partecipare, è gradita la prenotazione online (basta cliccare sul bottone “Registrati” e lasciare la propria mail). Vi consigliamo di presentarvi 10 minuti prima dell’inizio dell’evento. L’organizzazione si riserva di riassegnare il posto in caso di assenza entro 5 minuti dall’inizio.
Organizzato da Slow Food e Regione Liguria con il patrocinio della Città di Genova, Slow Fish 2023 è a Porto Antico, Genova, dall’1 al 4 giugno. Iscriviti alla newsletter di Slow Food per essere informato su tutte le novità. #SlowFish2023
Altre informazioni
Lingue dell'evento: IT, EN
Piazza delle Feste - Ponte Embriaco - Genova (Italy )
GPS: 44.4089431, 8.9274911