Immagina la scena: stai nuotando al largo da una spiaggia in Toscana e con la maschera da sub dai un’occhiata sotto la superficie, sperando di vedere qualche pesce. Ma quel che cattura il tuo sgardo è qualcosa di ancora più impressionante: una collezione di enormi sculture di marmo sul fondo del mare, con i pesci che vi nuotano intorno.
E la cosa meravigliosa è che non si tratta di una coincidenza. Le sculture della Casa dei pesci sono lì proprio per proteggere l’ecosistema marino devastato dalla pesca intensiva. La loro presenza tiene lontani i grandi pescherecci. Questa è la realtà al largo della costa di Talamone, nella Maremma toscana meridionale.
Abbiamo parlato della Casa dei pesci con Giovanni Contardi, ideatore dell’iniziativa.
Com’è iniziato il progetto della Casa dei pesci?
Il progetto è nato per caso. Le Cave Michelangelo di Carrara si sono rese disponibili a fornirci blocchi di marmo di scarto, che potessimo usare come dissuasori contro la pesca a strascico, in modo da mettere in mare materiali assolutamente naturali. Alcuni scultori, che frequentavano Talamone e partecipavano alle uscite di pescaturismo con Paolo Fanciulli, avendo saputo del progetto, si sono offerti di scolpire alcuni blocchi e da lì è nata l’idea di collocarli sui fondali in prossimità del paese, in modo da creare un giardino dell’arte sottomarino, che potesse richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema della tutela dei fondali.
Come farebbero questi blocchi di marmo a proteggere il fondale marino?
La pesca a strascico, che si differenzia dalla pesca a strascico oceanica, consiste nel trascinare sul fondale marino una grande rete, il cui fondo è zavorrato da pesanti catene. Questo metodo cattura tutte le specie che incontra, devastando l’habitat naturale e distruggendo le strutture che offrono riparo ai pesci, come la Posidonia oceanica e i coralli. Questo comporta danni a lungo termine per le popolazioni ittiche, che non possono riprodursi.
La legislazione italiana prevede che la pesca a strascico non possa essere effettuata a meno di tre miglia nautiche dalla costa o su fondali di profondità inferiore a 50 metri. Le bitte sono blocchi di pietra o di cemento troppo pesanti per essere sollevati o trascinati dalle reti a strascico: si impigliano e si strappano. Questo costringe i pescherecci a rispettare i confini delle aree protette dalla presenza di questi blocchi.

Che differenza fa se i blocchi sono scolpiti o meno?
Il fatto che i blocchi siano scolpiti non aggiunge ovviamente alcun valore alla loro efficacia nella lotta alla pesca a strascico. La scultura dei blocchi ha però un valore comunicativo, perché attira l’attenzione del pubblico e lo sensibilizza sull’importanza della protezione dei fondali marini.
Siete vicini all’Isola del Giglio, luogo del naufragio e del disastro ambientale della Costa Concordia. Quanto questo incidente ha aumentato la consapevolezza della fragilità dell’ecosistema locale?
Il naufragio della Costa Concordia è avvenuto nel 2012, quando il progetto Fish House era già in fase di avvio. Possiamo certamente dire che l’incidente ha accresciuto l’attenzione verso il tema della fragilità dell’ecosistema, accentuata dal passaggio di grandi navi nello stretto del Giglio. Tuttavia, il progetto della Casa dei pesci era stato concepito prima, grazie alla sensibilizzazione dei pescatori locali sul progressivo impoverimento della fauna marina legato alla pesca illegale e al sovrasfruttamento. La consapevolezza del problema è quindi diffusa tra gli operatori locali del settore. Oggi sono in corso iniziative di sensibilizzazione nei confronti dei bambini delle scuole (tra cui quelle portate avanti da Paolo Fanciulli), affinché le giovani generazioni siano più consapevoli dell’importanza di proteggere l’ambiente.
La conferenza a Slow Fish 2023
Il 2 giugno, alle ore 21.00, Giovanni Contardi e alcuni degli artisti che hanno contribuito alla realizzazione della Fish House presso la Slow Fish Arena potranno ascoltare l’evento, la cui partecipazione è gratuita, ma per il quale è necessaria l’iscrizione.
Lei ha parlato della possibilità di offrire escursioni subacquee per andare a vedere le sculture sul fondo marino. Potrebbero essere sostenibili?
Il nostro giardino d’arte subacquea è facilmente accessibile per i nuotatori, quando le condizioni di limpidezza dell’acqua lo consentono. Si può semplicemente nuotare sopra le sculture con una maschera da sub e pinne. Siamo consapevoli che non tutti sono in grado di farlo, ovviamente. Per questo stiamo valutando la possibilità di offrire un accesso guidato al sito con un tour operator locale, utilizzando un motoscafo con l’aquascope.
Il tema dell’equilibrio tra turismo e sostenibilità è particolarmente attuale; la Maremma sembra essere fortunata in questo senso. Una decisione lungimirante della Regione Toscana ha portato all’istituzione del Parco regionale della Maremma negli anni Settanta. Qui la natura è relativamente intatta e il turismo può fruire di percorsi di trekking relativamente facili e attraenti. Inoltre, la politica regionale a favore dell’agriturismo ha contribuito a preservare la bellezza della campagna, consentendo alle aziende agricole di sopravvivere e prosperare. Un’esperienza simile si sta verificando con il turismo ittico, che consente al piccolo peschereccio di Paolo Fanciulli di continuare a operare con profitto a fronte della diminuzione degli stock ittici e del reddito, causata dalla pesca eccessiva, dai cambiamenti climatici e dall’aumento dei costi.
Il progetto potrebbe essere replicato altrove?
Il progetto della Casa dei pesci, almeno per quanto riguarda la parte relativa alla protezione dei fondali di aree di particolare pregio, è certamente replicabile altrove. A questo fine, sono in corso contatti con altre realtà italiane. Forse meno sensato sarebbe replicare il modello del giardino dell’arte sottomarino; infatti, l’elemento di richiamo di tale realtà risiede proprio nella sua eccezionalità. Probabilmente, se questa venisse meno, anche l’attrattività ne risentirebbe.
Per il momento, comunque, possiamo essere certi che lo spettacolo di una scultura subacquea è qualcosa che difficilmente si potrà vedere altrove, oltre alla Casa dei pesci al largo della costa di Talamone, in Toscana.
Vieni a scoprirne di più e a conoscere di persona alcuni degli artisti a Slow Fish 2023.
di Jack Coulton, info.eventi@slowfood.it