Nella narrazione di Slow Fish, un posto d’onore è riservato ai Presìdi Slow Food.
In Italia, sono 18 i Presìdi che tutelano tecniche di pesca, la biodiversità ittica e tecniche di lavorazione. In tutto il mondo ve ne sono altri 13.
Trentuno Presìdi Slow Food, 31 esempi diffusi dai mari caraibici alle coste bretoni, danesi o olandesi, fino ai mari dell’estremo nord e al Golfo di Taranto, dove è stato recentemente inaugurato il Presidio ittico più nuovo: la cozza nera di Taranto. A Slow Fish i Presìdi Slow Food della pesca sono gli attori di numerosi appuntamenti, dai Laboratori del Gusto ai forum della Slow Fish Arena, pensati per dare la parola ai pescatori, ascoltarne le problematiche e sostenere le loro rivendicazioni, ambientali e sociali.
Non solo. Nell’ottica di contaminazione di questo Slow Fish, che vuole dare conto della ricchezza di biodiversità dell’ecosistema costiero, saranno anche altri i Presìdi protagonisti dell’evento. Tra questi, i Presìdi dell’olio e del vino, testimoni primari e importantissimi della civiltà mediterranea.
I Presìdi Slow Food della pesca in Liguria

Tra i Presìdi Slow Food della pesca, non mancano le eccellenze italiane e liguri, come la tonnarella di Camogli e la pesca artigianale del golfo di Noli che stanno vivendo un periodo di grande difficoltà.
Utilizzata da aprile a settembre, la tonnarella di Camogli è l’unica rimasta in Liguria e una delle poche ancora in attività in Italia. Il Presidio Slow Food è nato per sostenere l’attività dei pescatori, il cui numero si è ridotto in quanto questo sistema è particolarmente faticoso e costringe a giornate di pesca molto dure e lunghe.
Come a Camogli, anche i pescatori del Presidio della pesca artigianale del golfo di Noli appartengono a una cooperativa, che è stata fondata all’inizio del Novecento. Escono al largo su piccole imbarcazioni – i gozzi – pescando con reti da posta tradizionali come tramaglio, reti a imbrocco e incastellate, palamiti e nasse. Il Presidio vuole valorizzare l’attività della piccola pesca costiera conservando le tecniche tramandate da secoli.
La biodiversità dei vini e degli oli extravergini
Altre storie di Presìdi che vedono protagonista la Liguria sono quelle dei vini e degli oli.
Perfetto testimone della viticoltura costiera, lo Sciacchetrà nasce su poco più di 4000 ettari di costa aspra e montuosa che si snoda lungo la riviera ligure tra Levanto e La Spezia, scendendo a terrazzamenti verso il mare: i cian delle Cinque Terre, sui quali da sempre si coltivano la vite e l’olivo. Mantenere viva la viticoltura in quest’area significa preservare il paesaggio, stimolare i giovani a rimanere sul territorio e garantire un futuro a chi dedica la vita al lavoro della terra. Per ottenere questo risultato occorre produrre uno Sciacchetrà di altissima qualità, che spunti prezzi remunerativi sul mercato e che compensi le quantità minime.
Quello degli olivi secolari è, invece, un Presidio diffuso in tutta Italia, di cui fanno parte anche cinque aziende liguri, nell’Imperiese e nello Spezzino. Il Presidio è il testimone simbolo della civiltà mediterranea, una civiltà che oggi vive un momento di estrema sofferenza, per via della crisi climatica e di processi di industrializzazione della coltura a livello mondiale che ha reso le olive italiane di eccellenza non competitive, relegandole ai margini di un mercato in cui prevale l’offerta di grandi quantità di prodotto a basso prezzo e bassa qualità.
Scopri i Presìdi Slow Food a Slow Fish!
Il nostro vuole essere un invito: scopri i Presìdi Slow Food presenti a Slow Fish! Torna a visitarci dal 19 aprile per sapere quali sono coinvolti nel nostro programma di attività, dai Laboratori del Gusto, ai Forum al Mercato dei produttori!